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Guida alla deindicizzazione da Google: Come cancellare contenuti diffamatori

Per ottenere la deindicizzazione dei contenuti su Google che danneggiano la nostra reputazione, possiamo agire efficacemente. La reputazione di una persona o brand è ampiamente influenzata dalle informazioni riportate in rete, soprattutto su Google.

Possiamo trovarci nell’esigenza di fare rimuovere dei contenuti su Google, ad esempio:

  • dati non aggiornati che provocano confusione o fraintendimenti
  • pubblicazioni illegali di contenuti coperti dal copyright
  • affermazioni false o rettificate che danneggiano la reputazione di un soggetto
  • contenuti lesivi della dignità altrui
  • recensioni non veritiere
  • fatti della realtà ormai superati o archiviati (es. condanne penali decadute)

Deindicizzazione da Google: che cos’è

La deindicizzazione da Google consiste nella rimozione di una pagina già memorizzata negli archivi di Google.
Quando un contenuto viene rimosso dalle serp (pagine dei risultati delle ricerche) di Google, questo è accessibile soltanto da chi conosce l’indirizzo (URL) della pagina web in questione.
Esso perciò rimane consultabile, ma soltanto digitando sulla barra di ricerca il percorso della risorsa in questione del tipo:

www.sito.it/paginadeindicizzata

La pagina deindicizzata entra a far parte quindi del deep web, l’insieme dei contenuti non indicizzati dai motori di ricerca.Deindicizzazione da Google

Diritto all’oblio su Google: la tutela della privacy

La capacità del web di ricordare le informazioni per un tempo potenzialmente infinito ha reso necessario concepire delle misure in grado di rimuovere quei contenuti inappropriati, illegali e lesivi della dignità altrui.

Gli sforzi dell’Unione Europea e del CNIL nel proteggere la privacy dei cittadini comunitari hanno portato alla definizione del regolamento UE/679/2016 (GDPR). Esso sancisce il diritto di ogni utente di richiedere la cancellazione dei link e dei risultati di ricerca qualora siano:

  • informazioni obsolete o errate (Diritto all’Oblio, art.17 del GDPR)
  • informazioni di scarso o nullo interesse pubblico
  • informazioni su soggetti che non ne hanno consentito la pubblicazione

La sussistenza di una o più di queste condizioni rende possibile richiedere la cancellazione di contenuti dagli indici di Google.

Il Diritto all’oblio consiste nella tutela della propria reputazione, chiedendone la cancellazione ai titolari di terze parti di qualsiasi “link, copia o riproduzione” (art. 17, paragrafo 2 del Regolamento). Come dice il nome, consiste nell’obliare ciò che ci riguarda che riteniamo non deve essere più associato alla nostra identità. Esso ha delle analogie con il diritto alla cancellazione (il quale, tecnicamente, è però una applicazione del diritto all’oblio). Il GDPR da quindi diritto di esercitare controllo sulle proprie informazioni.

Il diritto all’oblio è strettamente connesso al diritto della privacy e nasce come evoluzione delle precedenti pratiche di distruzione fisica dei materiali lesivi della dignità.
Il “diritto a essere dimenticati” è da un lato un diritto intrinseco nella dignità degli individui, dall’altro entra in contrasto con il diritto alla cronaca e con la libertà di manifestazione del pensiero. Si può ricorrere al diritto all’oblio anche quando non viene menzionato il nome e cognome del destinatario, se quanto riportato è sufficiente a rendere riconoscibile il soggetto (es. indicando la professione specifica, la residenza e un appellativo celebre).

Il diritto all’oblio da facoltà di rivolgersi, per la rimozione di contenuti che ci riguardano:

  • a Google, in qualità di responsabile dei dati trattati
  • al responsabile del sito che li ospita
  • al Garante della Privacy: in genere è piuttosto propenso ad assicurare il diritto dei cittadini a tutelare la propria riservatezza, a eccezione di fatti molto recenti, di pubblico interesse oppure di rilevanza storica
  • al Tribunale, che può ordinare la rimozione dei contenuti al proprietario del sito (ma si tratta della procedura più lunga e costosa tra quelle a disposizioni, che richiede l’intervento di un avvocato)

Se la questione si prospetta lunga e complessa, meglio rivolgersi a un avvocato oppure a un team di professionisti per la difesa della reputazione online come Digital Lex per far valere i propri diritti.

Deindicizzazione da Google: perché richiederla

In alcuni casi, le persone e i brand scoprono che in rete vengono affermate concetti che danneggiano la loro reputazione, e giustamente vogliono che essi vengano rimossi.

Possiamo trovarci ad esempio di fronte a:

  • post sui social network
  • news in testate online su condanne penali ormai chiuse
  • articoli di blog
  • immagini di nudo o pornografiche diffuse senza consenso
  • video o immagini violenti
  • dati sensibili

che fanno circolare informazioni false o non aggiornate e che devono essere fatti sparire per difendere la reputazione del soggetto coinvolto.

Possiamo richiedere a Google di deindicizzare dei contenuti (ovvero alla rimozione dei siti dai risultati di Google) a patto che:

  • non si tratti di richieste illegali
  • serva a tutelare la privacy o a correggere affermazioni false/inesatte/non più veritiere

La deindicizzazione non comporta l’eliminazione fisica dei contenuti veri e propri, ma solo la loro rimozione dagli archivi di Google. Per farli effettivamente sparire occorre fare sì che i proprietari dei siti stessi si occupino di rimuoverli.

Come richiedere la cancellazione dei contenuti da Google

Purtroppo, quasi sempre i contenuti che abbiamo bisogno da rimuovere non si trovano in piattaforme di proprietà di Google ma in siti web di altri (che Google si limita quindi a “ripresentare” attraverso i suoi strumenti).
Se vuoi fare scomparire certe pagine, video o immagini, occorre quindi fare riferimento a Google per ciò che concerne ciò che appare sui suoi canali, e ai proprietari dei siti per ciò che essi hanno pubblicato.

Se hai bisogno di fare deindicizzare dei contenuti da Google, puoi agire in diversi modi.

Prima di tutto (come suggerisce anche Google) bisogna contattare il proprietario o webmaster del sito che contiene la pagina, spiegandogli chi siamo e perché abbiamo l’esigenza – e il diritto – di fare rimuovere il contenuto.

Si tratta di una soluzione “amichevole” che vale sempre la pena di tentare, oltre che quella più efficace (rimuove alla radice le informazioni che si vuole fare scomparire).
Il tuo corrispondente potrebbe non sapere di averti arrecato al danno, ed essere ben disposto a rimediare correggendo i testi oppure eliminandoli.

Per contattare il proprietario del sito dal quale devi rimuovere le informazioni puoi:

  • utilizzare il modulo Contatti oppure l’indirizzo mail riportato nel footer o tra i Contatti
  • cerca le informazioni del referente del dominio grazie a un tool whois come https://whois.domaintools.com/
  • se non ottieni informazioni sul proprietario del sito, puoi servirti dei dati del dominio e risalire all’hosting del sito

In altri casi può trattarsi di qualcuno convinto di non avere fatto nulla di male, ma che di fronte a una richiesta perentoria (magari avallata dalla lettera di un avvocato) può correre ai ripari rimuovendo i testi incriminati per non incorrere problemi legali.

Molte volte, purtroppo, non ci troviamo di fronte a soggetti collaborativi, oppure non troviamo dei riferimenti a cui rivolgerci.
Se vediamo che la nostra richiesta non viene accolta, Google ci mette a disposizione un modulo per richiedere la rimozione di informazioni personali su Google.

Richiedere rimozione informazioni personali Google

La procedura prevede di:

  • indicare l’URL della pagina web da cancellare dagli archivi di Google
  • indicare se le informazioni da rimuovere compaiono soltanto nelle anteprime di Google oppure anche nelle pagine del sito web (ad esempio, le pagine sono già state modificate).
  • se le informazioni compaiono nel sito ma non nelle ricerche su Google, la procedura indica di contattare il proprietario del sito e chiederne la rimozione
  • se i contenuti da eliminare sono presenti sia su Google che nel sito web, occorre contattare il webmaster di Google

La procedura permette di cancellare da Google:

  • informazioni personali (es. numeri di documenti d’identità e documenti privati)
  • immagini di nudo o contenuti sessualmente espliciti
  • contenuti presenti su siti che richiedono un pagamento per procedere alla rimozione
  • altri tipi di contenuti per diverse ragioni

Possiamo accedere così al modulo nel quale indicare il genere di contenuti da rimuovere per ragioni legali; procediamo a descrivere minuziosamente la questione e indicare il prodotto di Google che contiene gli elementi da rimuovere.

Rimozione contenuti da Google

Purtroppo non possiamo avere la sicurezza al 100% che le nostre pretese verranno accolte, siccome Google non ha gli strumenti per verificare se le affermazioni segnalate sono autentiche o meno, e decidere di conseguenza.
Bisogna anche accettare l’idea che la procedura di cancellazione di contenuti da Google possa richiedere tempi lunghi (mesi e mesi) per essere accolta.

La soluzione più efficace consiste nel fare rimuovere le informazioni incriminate da colui che le ha pubblicate. Quando ciò non è possibile, meglio rivolgersi a un avvocato o a dei reputation manager come Digital Lex per fare cancellare i contenuti diffamatori.

Rimuovere da Google informazioni per motivi legali

Nessuno può permettersi di pubblicare informazioni riservate altrui, a patto che non leda il diritto di informazione e non siano oggetto di notizie.
Google offre supporto per fare rimuovere quelle informazioni che forniscono rischi di furto di identità, frodi finanziarie e altri pericoli specifici, quali:

  • immagini intime e non consensuali
  • contenuti pornografici falsi pubblicati senza autorizzazione
  • contenuti che ci riguardano presenti su siti che richiedono un pagamento per farlo
  • informazioni di natura finanziaria, medica e d’identità
  • informazioni di contatto pubblicate allo scopo di nuocere

Google rimuove contenuti dietro specifiche motivazioni legali, quali segnalazioni di violazioni del copyright ai sensi del DMCA (Digital Millennium Copyright Act).

Rimuovere contenuti da Google più velocemente

Quando i risultati vengono rimossi dal sito nel quale erano contenuti, Google provvederà nel tempo a cancellarli automaticamente dai propri archivi, ed essi non verranno più mostrati dai risultati.
Ciò può richiedere un periodo da qualche giorno a qualche settimana.
Per accelerare la rimozione delle vecchie pagine, puoi chiedere al proprietario di sottomettere tramite Google Search Console la nuova versione della pagina, in modo che il motore di ricerca memorizzi velocemente la nuova versione.

Come cancellare immagini da Google

Se hai bisogno di far rimuovere delle immagini che violano il tuo copyright oppure che ledono la dignità (es. revenge porn), Google mette a disposizione un modulo per la rimozione di contenuti per sottoporre la richiesta di rimozione, da rivolgere allo strumento Google Images.

Modulo richiesta rimozione da Google

Come rimuovere video da Google

Se hai bisogno di cancellare dei video presenti su Google per ragioni di copyright, contenuti pornografici pubblicati senza autorizzazione, bisogna innanzitutto capire in quale piattaforma sono pubblicati.
Per fare rimuovere un video su Youtube, puoi cliccare nell’icona a forma di tre puntini collocata sotto la finestra del video.
Si aprirà una voce “Segnala” che ti permetterà di richiedere la rimozione del video a Youtube.

Se devi rimuovere un suggerimento di contenuto che viene restituito dalla barra di ricerca di Youtube (es. digiti “Mario Rossi” e appare “Mario Rossi è un truffatore”) puoi seguire la procedura guidata di questo modulo.

Google inoltre mette a disposizione altre tre opzioni per tutelare la privacy:

  • Problema di natura legale
  • Violazione della privacy
  • Filmati contenenti gravi infortuni e decessi attraverso questo modulo

Se hai già provato con questa procedura senza risultati, puoi contattare il team di Digital Lex, che ti aiuterà a fare scomparire da Google i contenuti che ti danneggiano.

Online reputation: come fare scomparire risultati da Google

Come abbiamo visto, la deindicizzazione da Google permette di rendere i contenuti diffamatori inconoscibili da chi non sa a priori dove cercarli.
In alcuni casi, può succedere però che non sia possibile farli scomparire.
E quindi?

Le pratiche di online reputation consistono in una serie di attività che vengono svolte per fare apparire in rete una serie di contenuti che migliorano la notorietà del brand, rendendo molto meno visibili quelli che ne parlano in senso negativo.

Come puoi immaginare, l’attenzione delle persone si focalizza sui primi risultati che Google restituisce: è molto difficile che qualcuno non seriamente motivato vada a consultare anche quelli che si trovano in seconda e in terza pagina di Google.

Meno persone parlano di un brand, più i contenuti che ne danneggiano la sua reputazione hanno modo di fare presa. Ma, maggiori sono i contenuti che ne parlano in termini lusinghieri, più quelli denigratori perdono visibilità.

Le attività di public relation sul web hanno lo scopo di rendere meno evidenti su Google i contenuti negativi attraverso una serie di misure come:

  • incrementare le recensioni positive per il brand (public relation)
  • produrre comunicati stampa per aumentare la conoscenza del brand
  • realizzare contenuti in grado di distogliere l’attenzione da quelli denigratori e di portarla verso altri vantaggiosi (content marketing)
  • un miglioramento della visibilità attraverso attraverso i social network (brand reputation e social media marketing)
  • ottenere backlink (collegamenti da altri siti) di valore per aumentare la rilevanza del sito aziendale
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