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PRIVACY – DIRITTO ALL’OBLIO

L’autorità svedese per la protezione dei dati ha irrogato a Google una multa di circa 7 milioni di euro per violazione dell’art. 17 del GDPR, in materia di diritto all’oblio, nella specifica forma del cd. diritto alla de-indicizzazione di risultati “negativi” associati al nome e cognome dell’interessato (cd. delisting). Google non ha adempiuto agli obblighi della normativa europea perché quando procede alla rimozione di un elenco dei risultati di ricerca, avvisa, senza alcuna legittimazione, il sito Web a cui è diretto il collegamento. In tal modo, il proprietario del sito in questione viene a conoscenza di quale collegamento alla pagina Web sia stato rimosso e da chi sia stata inviata la richiesta di cancellazione. Ciò consente al citato proprietario di pubblicare nuovamente la pagina Web di cui trattasi su altro indirizzo Web che verrà quindi visualizzato in una ricerca su Google, rendendo di fatto inefficace il delisting e violando così il diritto all’oblio dell’interessato. Google potrà presentare ricorso contro la decisione del Garante Privacy svedese entro tre settimane.

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