PRIVACY – GOOGLE
NUOVO STUDIO AFFERMA CHE GLI SMARTPHONE CONDIVIDONO DATI PERSONALI OGNI 12 ORE
31 Marzo 2021
Dopo aver appreso dell’imminente svolta di Google circa il tracciamento dei dati personali degli utenti, un nuovo studio ha affermato che i dati personali dei possessori di un Google Pixel condividono 1MB di dati personali con l’azienda madre ogni 12 ore.
Nello specifico i dati raccolti dall’azienda sarebbero il Numero di Serie del dispositivo, il MAC del modem WiFi, l’IMEI, il numero di telefono e altre informazioni specifiche. Per dovere di cronaca, lo studio afferma che questo comportamento viene perpetrato anche da altri dispositivi Android e persino gli iPhone di Apple condividerebbero dati con l’azienda madre.
Nel caso specifico di Apple, i dati raccolti sarebbero quantitativamente inferiori, nei termini di 52KB invece di 1MB, ma gli iPhone sono in grado di raccogliere dati anche sui dispositivi nelle vicinanze.
“Penso che la maggior parte delle persone accetti che Apple e Google debbano raccogliere dati dai nostri telefoni per fornire servizi come iCloud o Google Drive. Ma quando usiamo semplicemente i nostri telefoni come telefoni – per effettuare e ricevere chiamate e nient’altro – è molto più difficile capire perché Apple e Google abbiano bisogno di raccogliere dati. – Eppure in questo studio troviamo che Apple e Google raccolgono una grande quantità di informazioni proprio in quella situazione. Sembra eccessivo ed è difficile capire perché sia necessario. – L’indirizzo MAC WiFi identifica un dispositivo su una rete WiFi e quindi, ad esempio, identifica in modo univoco il router di casa, l’hotspot del bar o la rete dell’ufficio. Ciò significa che Apple può potenzialmente tenere traccia delle persone a cui sei vicino, nonché quando e dove. È molto preoccupante“, queste le parole del Professor Leith del Trinity College di Dublino.
D’altro canto le politiche delle aziende in questione non permettono di rifiutare la condivisione di questi dati. La più rilevante delle preoccupazioni riguarda la possibilità che le aziende possano in qualche modo collegare le informazioni sull’hardware alla navigazione web, ma al momento questo non dovrebbe essere possibile in alcun modo.
In particolare, Google afferma che queste informazioni sono necessarie allo scopo esclusivo di mantenere i device aggiornati.