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PRIVACY – LAVORATORE DIPENDENTE

Lavoratore censurato grazie ai dati presenti in una mailing list sindacale: nessuna violazione della privacy

3 Giugno 2021

 

Lecito l’utilizzo aziendale dei dati presenti in una mailing list sindacale e consegnati alla società da uno dei destinatari della comunicazione. La strategia difensiva predisposta dal lavoratore, si basava su una presunta violazione della privacy (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 15161/21, depositata il 31 maggio).

Il caso riguarda una Azienda sanitaria locale. A un dipendente – che è anche segretario aziendale di una organizzazione sindacale – viene comunicata «una nota di contestazione disciplinare in relazione al contenuto offensivo di alcune email, da lui inviate nella mailing list del sindacato, nei confronti dei vertici aziendali».

La Cassazione, chiarisce che «i messaggi di posta elettronica rientrano nella nozione di dato personale» tutelato dal Codice della privacy. Purtuttavia, nel caso di specie non si ravvisa «alcun illecito trattamento di tali dati», poiché l’azione dell’azienda «non era diretta ad indagare sugli orientamenti sindacali o sulle opinioni del lavoratore, ma esclusivamente a sanzionare gli apprezzamenti offensivi o inopportuni nei confronti del direttore generale dell’Azienda sanitaria locale».

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